martedì 29 aprile 2008

Sul tema delle Nuove Generazioni, una mail per riflettere.

Nelle varie mail arrivate in questi giorni dalla mailing list mi ha incuriosito e creato uno spunto di riflessione quella di Francesco Fattori, scritta di ritorno dalla visita ad Attigliano in occasione del discorso mensile di Silo. Ho pensato fosse una bella idea postarla quì sul blog, e spero che susciti in chi legge gli stessi dubbi e pensieri che sono nati in me.

"ciao a tutti,

ieri mentre tornavamo da Attigliano, abbiamo chiaccherato rispetto al discorso e poi siamo arrivati anche a divagare sulle nuove generazioni. Si pensava anche a cosa chiedere a Silo. Non è che ho molto chiara la domanda, però volevo commentare quello che mi sembrava buono e magari insieme trovare la forma giusta.

Durante il banchino di Sesto f. per le nuove gen. si sono avvicinati ragazzi molto diversi, multiformi dal modo di vestire al tipo di musica che ascoltano, all'apparenza scollegati da quello che succede intorno a loro, ma alle domande che facevamo, avevano risposte chiare contro la guerra, il potere, la nonviolenza.

Insomma erano molto simili e avevano tutti chiaro cosa non vogliono.

Come dire, queste nuove generazioni apparentemente e solo apparentemente sono menefreghiste, perchè innanzitutto non si sono formate in un sistema, come noi, che oggi non esiste più e che ha subito una destrutturazione accellerata, non sentendono quell'obbligo morale verso qualcosa che non c'è perchè loro si sono trovati già in questa fase. Soprattutto credo che unite avrebbero un potenza impressionante.

Già a noi trentenni e quarantenni ci vedono come degli ipocriti!

Questo, mi ha fatto venire in mente il discorso di Silo che dice, che le nuove generazioni sono avvelenate dall'ipocrisia della generazione che stà al potere e mi ha fatto venire in mente che queste nuove generazioni rifiutano i modelli ipocriti delle generazioni più grandi, che chiacchierano e non fanno quello che dicono.



Quindi a partire da questo, mi verrebbe da chiedere....che dobbiamo fare?



Non sò se il senso di quello che volevo passare è arrivato è arrivato, ma i punti mi sebravano l'ipocrisia, sia a partire da chi governa alle proprie famiglie.

bene, continuo a divagare.

baci a tutti"



Ho pensato di aggiungervi anche la risposta di Lorenzo Lucchesi, che riporta alcune parole di Silo molto belle, e spero che da questa risposta ne nascano tante altre.


"Ciao Francesco,
mi sembra molto interessante quello che dici. In effetti la domanda che mi sorge è: perchè i giovani dovrebbero prendere come esempio persone che gli dicono di fare alcune cose, e poi le stesse persone ne fanno altre? Allora mi viene in mente quando Silo dice nel 2004 dalla Reja: "......Ma niente di quello che dico sarà ascoltato. Ciò nonostante, gli stessi avvenimenti faranno sì che gli invasori si ritirino; che i duri siano ripudiati dalle popolazioni che esigeranno il semplice adempimento della legge; che i figli rimproverino ai padri la loro ipocrisia; che ognuno rimproveri sé stesso per la contraddizione che genera in sé e in coloro che lo circondano...." e poi più avanti continua..."Si, vale la pena che questo Messaggio e questo Umanesimo Universalista prendano forza. Vale la pena che la gente giovane incrementi questa Forza Morale come una variabile della Storia… che questo fiume sia incontenibile e si senta il suo rumore in tutte le lingue della Terra. Allora, le nuove generazioni cominceranno ad insegnare a quelle adulte con un nuovo affetto e una nuova comprensione..."
France, Ccedo che quello che dici sia corretto. Però mi sorge una domanda: e i giovani che vogliono fare? In questo momento la violenza domina il nostro mondo, è quasi diventata normale.
E i giovani come se la vivono? La sconnettono e basta con Droga, alcool, roba di marca, facendo gli alternativi, facendo i menefreghisti?...oppure la praticano in pieno diventando violenti e manifestando la loro violenza alla minima occasione?...oppure decidono di ascoltarsi, di fidarsi di quello che sentono, di manifestare liberamente quello che pensano e sentono e di costruire un nuovo mondo basato su principi coerenti?
A me sembra che i modelli che ci sono non sono per niente buoni, ma come si innesca la dialettica generazionale oggi? Come si manifesta il disaccordo con il sistema?
Forse un modo è non cacando minimamente questo mondo (e direi che ne hanno tutte le ragioni)...ma non credo che sia sufficiente....
Sicuramente oggi non si fanno più le cose per il senso del dovere, o per il senso di colpa...quindi non li puoi motivare con la ragione o con l'ideologia...ma allora quale è il canale?
Come si manifesta questa sensibilità? E cosa intende Silo quando dice: "le nuove generazioni cominceranno ad insegnare a quelle adulte con un nuovo affetto e una nuova comprensione"?
E la nonviolenza può essere un modello, uno stile di vita, una risposta sociale rivoluzionaria? E il tema del Profondo?


Mmm, continuiamo a parlare....


Ciao
Lori"



Altre risposte:


"Ciao a tutti
Io mi trovo perfettamente in linea con tutto ciò che Francesco e Lorenzo hanno detto. Sinceramente sono ancora molto in area i miei pensieri, che al momento formulare una domanda da fare a Mario per esempio, non mi viene proprio.
Certamente penso che i ragazzi comunque sono interessati alla nonviolenza, come è vero che magari che per tanti che trovano bello attaccare il poster di Gandhi al posto di Che Guevara (come diceva mi sembra Mary sabato), ce ne siano altrettanti che purtroppo, non so se di proposito o meno, posso avere l'idea quella di attaccare qualche figurina un po' meno nonviolenta... Cosi come è vero che chi si gasa per una chiacchiera sulla nonviolenza magari, ancora non connette bene l'importanza della propria vita per il mondo e quindi s'alcolizza o si spara tutte le schifezze che possono far sconnettere (e veramente fare male) e rendere per niente lucidi, via naso, via bocca ecc ecc... come probabilmente c'è invece chi non lo fa, ma che fa, o meglio che farebbe?
Mi ricordo che anche quando io andavo a scuola, anche da me c'era il bullo, lo spacciatore e il bravo ragazzo ecc ecc... penso che in tutte le generazioni che si susseguono, ci sia stata e ci sarà "l'uovo marcio" (troppo brutale?)..
Però ecco io mi fermo a questo e poco altro. Nel senso secondo me ciò che va trovato per far si che le nuove generazioni colgano il messaggio di umanizzazione, è un linguaggio e trovare il modo di far fare loro qualcosa.. è vero che è anche questo il nocciolo della questione... in definitiva non ho detto molto... però riflettendo, una domanda che mi verrebbe da dire a me è una cosa tipo "che possiamo fare con i ragazzi per fare in modo che si attivino?" è vero che però anche questa domanda mi torna il giusto perchè varrà un po' come vale per gli adulti, con magari il vantaggio che i ragazzi portano area nuova, idee nuove... "ci conviene mentre cerchiamo di coinvolgerli nelle varie attività, osservarli ed imparare a parlare con loro? dobbiamo ascoltarli e da li cercare di capirne i codici?"... cominciare a dare loro spazi già sarebbe buono, perchè da quanto ho capito nessuno glieli lascia (spazi "importanti") e loro non se li prendono...

Mah... per il momento è questo il mio contributo all'interscambio... continuo a pensarci e continuo a scrivervi in settimana.....

Bacioni
Erica"

1 commento:

DAIDE ha detto...

Io non vedo ipocrisia nella generazione dei 30-40enni.Quello che si chiede alle nuove generazioni e di scoprire usando i mezzi che hanno, la libertà di espressione e la forza spirituale collettiva solo quello...
ciao


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